Entro il 2035 il mercato automobilistico europeo sarà dominato dall’elettrico.
Il Parlamento europeo ha votato, lo scorso 8 Giugno, a favore dello stop alla vendita di auto endotermiche.
Il divieto riguarda non solo veicoli alimentati a benzina, diesel, gpl e metano ma anche veicoli ibridi.
Auto a combustione interna di nuova immatricolazione non potranno essere più vendute, ma nel testo approvato a Strasburgo non si fa riferimento alla compravendita di auto usate già in circolazione.
I veicoli endotermici già immatricolati potranno continuare a percorrere le nostre strade anche dopo il 2035, nonostante è lecito aspettarsi, negli anni, misure sempre più stringenti per limitare la loro circolazione.
Questo emendamento va nella direzione di una mobilità 100% sostenibile, un mondo green in cui circoleranno auto elettriche oppure alimentate a idrogeno. Ciò rappresenta un punto fondamentale del piano Fit-for-55 della Commissione Europea che include una serie di riforme a protezione del clima e del pianeta con una riduzione di almeno il 55% di emissioni di CO2 entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Per favorire la transazione energetica del settore automobilistico, il piano di riforme Fit-for-55 ha fissato alcuni obiettivi:
- Potenziamento delle infrastrutture di ricarica nella rete autostradale, precisamente, una stazione di ricarica per veicoli elettrici ogni 60 km.
- Incremento di colonnine elettriche in parcheggi sicuri e protetti delle principali città e nei centri urbani posti lungo la rete di trasporto transeuropea.
- Innalzamento delle imposte sui carburanti e al contempo una diminuzione delle imposte sull’elettricità
Lo stop alla vendita di auto con motore endotermico porterà sicuramente tutte le case automobilistiche a investire gran parte delle proprie risorse nel settore elettrico. Ciò porterà una maggiore concorrenza e quindi prezzi di listino più vantaggiosi.
Tuttavia, per il divieto definitivo alla vendita di auto con motore a combustione interna di nuova immatricolazione occorrerà attendere il via libera anche della Commissione e del Consiglio europeo, di cui fanno parte i capi di governo degli Stati membri dell’Unione Europea.
Nessuno oramai teme dei passi indietro sulle riforme e sull’impegno ambientale; si attende solamente la legge finale che presumibilmente verrà firmata in autunno.
Questo emendamento costituisce uno step fondamentale per un mondo sano, più pulito. La transazione green, già in corso, richiede un impegno comune e ognuno di noi deve fare la propria parte.
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